Unione comunista internazionale (UCI)  

LA NOSTRA PIATTAFORMA

Le concezioni fondamentali e le base teoriche dell’LCI si collocano nel marxismo.

Il movimento storico dal comunismo primitivo al comunismo integrale e un processo che crea le condizioni materiali per la costruzione di una societa mondiale comunista. La costruzione di una tale societa non comporta la “fine della storia” ma l’inizio della storia cosciente dell’umanita.

Il modo di produzione capitalistico contemporaneo si differenzia da tutti quelli precedenti per la sua natura mondiale e universale e per l’acutizzazione dei conflitti di classe. Il capitalismo, allo stesso tempo, crea le condizioni per la costruzione del comunismo. Il suo sviluppo inevitabilmente implica di per se stesso lo sviluppo delle sue contraddizioni e genera, rafforza e sviluppa le forze sociali, che hanno la funzione storica di sopprimere il sistema capitalistico e costruire il comunismo: il proletariato. Il limite del capitale e il capitale stesso!

Per realizzare il suo sviluppo il capitalismo contemporaneo utilizza per risolvere le sue contraddizioni tutti i mezzi piu distruttivi. Due guerre mondiali hanno eliminato 60 milioni di vite umane. La nuova guerra mondiale tra i futuri blocchi militari che cominciano oggi a formarsi, non solo condurranno certamente a peggiori brutture ma minacciano l’esistenza stessa dell’umanita. In questa situAzione c’e solo una alternativa: socialismo o barbarie, la rivoluzione comunista mondiale o la distruzione dell’umanita.

La Comune di Parigi del 1871 fu il primo tentativo del proletariato di portare a compimento fino in fondo questa rivoluzione, in una epoca in cui le condizioni erano ancora del tutto insufficienti. La rivoluzione d’Ottobre del 1917 in Russia fu il primo passo di una piu larga rivoluzione mondilale, di un’ondata rivoluzionaria internazionale che mise fine la guerra imperialista.

La disfatta di queste ondate rivoluzionarie, in particolare in Germania nel 1919-1923, condanno la rivoluzione russa all’isolamento e a una rapida sconfitta. Lo stalinismo fu il becchino della rivoluzione d’Ottobre.

I regimi statali, che sotto la denominazione di “comunista” o “socialista” hanno visto la luce in URSS, nei paesi dell’Est Europa, in Cina, a Cuba in Corea del Nord, ecc. erano e restarono degli stati capitalisti, a cui il regime dominante aggiungeva una retorica “marxista” attinta dal programma comunista, per meglio nascondere il suo carattere borghese.

Laddove c’e lavoro salariato, esiste sempre il capitale.

I NOSTRI PRINCIPI

  1. Noi affermiamo la completa impossibilita’ di costruire una societa socialista all’interno di frontiere nazionali. Collocandoci dentro la tradizione del movimento comunista, noi pensiamo che il compito della liberazione sociale della classe operaia e di tutti i lavoratori e qualcosa che riguarda la classe operaia mondiale e che puo essere assolta solo per mezzo di una rivoluzione proletaria mondiale. La globalizzazione dell’economia mondiale capitalistica deve essere contrastata non con una lotta per ristretti interessi nazionali di questo o di quello Stato ma con l’unione nella lotta rivoluzionaria degli operai di tutti i paesi sotto la direzione di un partito comunista internazionale. L’obiettivo di lotta dei comunisti non e favorire questa o quella nazione e il suo Stato ma utilizzare le forze produttive sviluppate dal capitalismo per costruire una societa mondiale senza classi: il comunismo. Il comunismo esige la creazione delle condizioni per l’esitinzione dei rapporti sociali capitalistici: il lavoro salariato, la produzione di merci, le frontiere nazionali.
  2. Lo strumento per costruire tale societa e la dittatura proletaria. Con l’aiuto di cio la classe operaia puo creare le condizioni per l’estinzione dello Stato e delle classi.
  3. L’organizzazione politica rivoluzionaria e composta dall’avanguardia del proletariato, fattore attivo della diffusione della coscienza di classe tra le file proletarie. Il suo ruolo e quello di organizzare le diverse forme di lotta della classe operaia in una unica lotta comunista rivoluzionaria. I comunisti si distinguono per il fatto di essere coscienti degli interessi generali del proletariato e per cio che si esprime nella sua azione. Essi sono la forza piu conseguentemente organizzata, sono coscienti della necessita, per il movimento comunista internazionale, di avere una reale direzione mondiale centralizzata.
  4. Durante il XX secolo ci sono state tutta una serie di guerre imperialistiche, scontri mortali tra Stati, grandi i piccoli, per conquistare o conservare un posto nell’arena internazionale e che ha portato o portano all’umanita solo morte e distruzioni. La classe operaia puo rispondere ad esse solo con la solidarieta internazionale e la lotta contro la borghesia in tutti i paesi.
  5. Allo stesso tempo le molte rivoluzioni e guerre di liberazione nazionale hanno assicurato un significativo progresso per l’umanita, introducendo nel processo autogeno dello sviluppo capitalistico dei giovani stati, sviluppando all’interno di questil’industria nazionale e producendo un rapido sviluppo del proletariato. Tuttavia il processo di globalizzazione dell’economia mondiale ha seriamente modificato questo processo. Nessun paese del mondo puo piu svilupparsi solo sulla base della propria economia senza entrare a far parte del processo unitario della globalizzazione. Per questo nessuna guerra nazionale non puo assicurare piu a nessun popolo l’autodeterminazione mentre i movimenti di liberazione diventano sempre di piu delle marionette di questo o di quel gruppo imperialista. In queste condizioni diventa sempre piu corretto il principio secondo cui nessun appello ai diritti delle nazioni all’autodeterminazione deve mettere al servizio un comparto della classe operaia alla “sua” borghesia. Questo diritto deve essere utilizzato dagli operai rivoluzionari degli stati imperialisti per condurre una lotta contro il dominio del suo capitale nazionale sulle nazioni piccole e sfruttate. La parola d’ordine degli operai delle nazioni grandi e piccole deve essere: il nemico principale e il vostro capitale nazionale, la vittoria e possibile solo nell’unita degli operai di tutti le nazionalita.
  6. Qualsiasi ideologia nazionale, “indipendenza nazionale”, “autonomia culturale” ecc., quale sia la sua derivazione (etnica, storica, religiosa, ecc.) e un vero veleno per gli operai. Avendo l’obbietivo di portare gli operai a sostenere questa o quella frazione della borghesia, quest’ultima inculca negli operai la determinazione a combattersi tra loro, allontanandoli dall’aspirazione alla lotta contro i loro sfruttatori.
  7. Tutte le frazioni della borghesia sono egualmente reazionarie. Per difendersi dagli attacchi rivoluzionari la borghesia ha sempre favorito lo sviluppo di frazioni socialdemocratiche e di sinistra come forme di difesa dello Stato borghese. Tutti i cosiddetti partiti “operai”, “socialisti” o “comunisti”, le organizzazioni di sinistra (trotskisti, maoisti ed anarchici) rappresentano l’ala sinistra dell’apparato politico del capitale. Qualsiasi tattica di “fronte popolare” confonde gli interessi del proletariato con questa o quella frazione della borghesia, serve solo a frenare e distorcere le lotte del proletariato.
  8. Il terrorismo in ogni caso non rappresenta un mezzo di lotta della classe operaia. Essa sorge in quegli strati sociali che non hanno futuro. Esso ha sempre rappresentato un terreno fertile per le manipolazioni della borghesia. Conducendo delle azioni segrete da parte di piccole minoranze esso si contrappone frontalmente alle forze di classe che crescono nell’azione cosciente,organizzata e di massa del proletariato.

La nostra continuita storica

Le posizioni dell’organizzazine rivoluzionaria e della sua attivita e il prodotto delle esperienze passate della classe operaia e delle lezioni che ne sono conseguite. La Lega Comunista Internazionale si prende la responsabilita di essere conseguente con l’azione della Lega dei Comunisti di Marx ed Engels (1847-1852), delle tre internazionali (Associazione Internazionale dei Lavoratori, 1864-72, della Internazionale Socialista, 1884-1914, dell’Internazioanel Comunista, 1919-28), delle frazioni di sinistra che lasciarono negli anni ’20 e ’30 la Terza Internazionale durante il processo di sua degenerazione.

Proletari di tutti i paesi, unitevi!

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